Articolo Fai da te Restauro mobili
Le tinte a olio, ottime per ritinteggiare un mobile freccegiovedì 21 novembre 2013      


Le tinte a olio sono ottime per tinteggiare un mobile. Infatti creano delle belle sfumature di colore, non si rischia di sollevare le fibre del legno che altrimenti  si danneggerebbe e infine sono adatti anche ai neofiti, i meno esperti,  visto che il grado di coloritura è facilmente controllabile. In tutti i casi, prima di metter mano alla tinteggiatura di un mobile, è necessario preparare la velatura, il metodo che serve per allungare i colori. Per farlo, versare in un barattolo 1/3 di olio di lino crudo, 273 di essenza di trementina e qualche goccia di essiccante e mescolare bene. Ni colorifici è possibile trovare il mallo di noce già diluito in olio.

Procurarsi innanzi tutto i tubetti di pittura ad olio considerando che è meglio acquistare quelli di dimensioni  non proprio minime in modo da non correre il rischio di restare senza colore a metà del lavoro. Per creare vari colori è necessario utilizzare diversi tubetti e, per la precisione:

  • terra d’ombra naturale;
  • terra d’ombra bruciata;
  • ocra gialla;
  • terra di Siena bruciata;
  • vermiglio;
  • giallo di cadmio;
  • nero;
  • terra di Cassel.

Appoggiare sulla tavolozza che ci si è procurati delle quantità minime di colore che andranno  miscelate e diluite, con la velatura precedentemente preparata, con attenzione fino ad ottenere la tinta desiderata. Presumibilmente sarà necessario effettuare varie prove prima di riuscire ad ottenere la tinta giusta.
Per fare in modo che il legno non assorbi  il colore immediatamente, è necessario passare prima sul mobile da tinteggiare una mano di gommalacca. Per essere certi di non fare errori con il colore, fare prima una prova con la tinta appena realizzata, su di una parte nascosta del mobile e, se soddisfatti, procedere spalmando il colore su tutta la superficie in modo uniforme.

Per stendere il colore, utilizzare un pennello a punta piatta e, se non si è soddisfatti del risultato, asportare la tinta utilizzando un panno imbevuto di essenza di trementina.  Fare molta attenzione perché la trementina è infiammabile, per cui durante questa operazione bisogna evitare di accendere fiamme, fumare  p avvicinarsi a fonti di calore.

Una volta che la velatura sarà asciutta del tutto, e per questo occorreranno almeno 24 ore, è possibile ripetere l’operazione fino all’ottenimento del giusto colore. In questo modo sarà possibile ricreare venature o disegnare i nodi del legno. Se si dovessero notare dei difetti a lavoro ultimato, possono essere corretti con un panno-spugna.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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  • terra d’ombra naturale;
  • terra d’ombra bruciata;
  • ocra gialla;
  • terra di Siena bruciata;
  • vermiglio;
  • giallo di cadmio;
  • nero;
  • terra di Cassel.

Appoggiare sulla tavolozza che ci si è procurati delle quantità minime di colore che andranno  miscelate e diluite, con la velatura precedentemente preparata, con attenzione fino ad ottenere la tinta desiderata. Presumibilmente sarà necessario effettuare varie prove prima di riuscire ad ottenere la tinta giusta.
Per fare in modo che il legno non assorbi  il colore immediatamente, è necessario passare prima sul mobile da tinteggiare una mano di gommalacca. Per essere certi di non fare errori con il colore, fare prima una prova con la tinta appena realizzata, su di una parte nascosta del mobile e, se soddisfatti, procedere spalmando il colore su tutta la superficie in modo uniforme.

Per stendere il colore, utilizzare un pennello a punta piatta e, se non si è soddisfatti del risultato, asportare la tinta utilizzando un panno imbevuto di essenza di trementina.  Fare molta attenzione perché la trementina è infiammabile, per cui durante questa operazione bisogna evitare di accendere fiamme, fumare  p avvicinarsi a fonti di calore.

Una volta che la velatura sarà asciutta del tutto, e per questo occorreranno almeno 24 ore, è possibile ripetere l’operazione fino all’ottenimento del giusto colore. In questo modo sarà possibile ricreare venature o disegnare i nodi del legno. Se si dovessero notare dei difetti a lavoro ultimato, possono essere corretti con un panno-spugna.

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